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Il termine “seasoning” rappresenta uno dei tanti simboli dell’accusa di eccesso di inglesismi al nostro mondo. Grossolanamente nel nostro ambito potrebbe essere tradotto come “condimento”, anche se pure “stagionatura” rientrerebbe nelle sue possibili accezioni.
In realtà chiunque sia appassionato del mondo barbecue sa benissimo che la parola “seasoning” esprime un significato estremamente più ampio, sotto il profilo pratico ma soprattutto sotto quello concettuale.
Come ho sempre detto, gli strumenti di seasoning rappresentano l’ideale “cassetta degli attrezzi” del griller, quell’insieme di ferri del mestiere virtuali che gli vengono in aiuto nella risoluzione di problemi altamente specifici.
Nel mondo barbecue l’ideale percorso che porta dall’analisi della materia prima a propria disposizione fino all’ottenimento del risultato finale desiderato passa quasi inevitabilmente per l’applicazione di uno strumento di seasoning: il loro ruolo infatti é quello di far convergere la prima verso il secondo, correggendone i difetti ed esaltandone i pregi.
Molti di questi sono in comunione con la cucina tradizionale ma a mio parere é proprio nell’ambito della cucina outdoor che si arriva a comprenderne fino in fondo le sfumature e le diverse sfaccettature di utilizzo. Il principe del barbecue seasoning però é uno solo: il rub, indiscutibilmente uno degli argomenti più affascinanti e variegati che vi capiterà di affrontare.
Ma adesso é ora di spostarsi in griglia e scoprire tutti i segreti del seasoning!
Marco Agostini
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